Canali Minisiti ECM

Eliminato virus Aids dai topi con farmaci e taglia-incolla Dna

Infettivologia Redazione DottNet | 02/07/2019 16:18

Un risultato che, secondo i ricercatori, segna "un passo avanti cruciale verso lo sviluppo di una possibile cura per l' infezione da Hiv nell' uomo"

Per la prima volta il virus dell' Aids è stato eliminato dal Dna di topi geneticamente modificati per essere suscettibili all' Hiv, grazie a una terapia combinata che utilizza farmaci antiretrovirali a lunga durata d' azione seguiti da una tecnologia di editing genetico basata sulle 'forbici molecolari' Crispr-Cas9. Un traguardo storico al quale hanno contribuito anche gli italiani Pietro Mancuso, Pasquale Ferrante e Martina Donadoni.

Gli autori senior del lavoro - pubblicato su 'Nature Communications' e frutto di una maxi-collaborazione che ha coinvolto virologi, immunologi, biologi molecolari, farmacologi ed esperti del pharma - sono Kamel Khalili della Lewis Katz School of Medicine della Temple University (Lksom, Usa) e Howard Gendelman dell' University of Nebraska Medical Center (Unmc, Usa). "Solo unendo le nostre risorse - spiegano - siamo riusciti a fare questa scoperta rivoluzionaria". Considerata tale perché ad oggi, pur riuscendo a tenere sotto controllo l' infezione da Hiv con i farmaci antiretrovirali, curare la malattia in via definitiva non è possibile. Sospendendo i medicinali, il virus torna infatti a replicarsi poiché l' Hiv, quando attacca i linfociti T, integra il suo genoma dentro quello della cellula bersaglio e quindi di fatto resta vivo. Dormiente, ma pronto a risvegliarsi.

pubblicità

Da qui la portata dell' annuncio: su un totale di 13 roditori che in 2 trial separati hanno ricevuto il doppio trattamento (terapia antiretrovirale a lunga durata d' azione per sopprimere la replicazione del virus e 'taglia-incolla' del Dna che fisicamente estirpa l' Hiv dal genoma del topo), circa un terzo (5) non ha mostrato segni di infezione per 5 settimane dopo la terapia. Un risultato che, secondo i ricercatori, segna "un passo avanti cruciale verso lo sviluppo di una possibile cura per l' infezione da Hiv nell' uomo". "Questo risultato non sarebbe stato possibile senza uno straordinario gioco di squadra", commenta Gendelman. "Il grande messaggio di questo lavoro - precisa Khalili - è che per curare l' infezione da Hiv servono sia Crispr-Cas9 sia la terapia antiretrovirale a lento rilascio e lunga durata d' azione", la cosiddetta 'Laser Art' (Long-acting slow-effective release Antiretroviral therapy), "somministrate insieme. Ora abbiamo chiaro il percorso per poter passare alla sperimentazione su primati non umani e possibilmente sull' uomo entro l' anno".

La Laser Art - ricordano gli esperti - è figlia del progresso farmacologico che ha permesso di modificare la struttura chimica degli antiretrovirali tradizionali (Art) 'impacchettando' i principi attivi in nanocristalli, strutture-serbatoio che si distribuiscono nei tessuti in cui l' Hiv si è insinuato e vengono rilasciati lentamente per settimane. In questo modo non solo l' intervallo fra una somministrazione e l' altra si allunga, ma si crea una situazione in cui la replicazione virale resta soppressa per un periodo di tempo sufficiente a intervenire con le forbici molecolari che tagliano via l' Hiv dal Dna delle cellule immunitarie infettate. Se si usassero solo queste, o solo gli antiretrovirali, nei topi contagiati dall' Hiv il virus resterebbe rilevabile.

fonte: 'Nature Communications'

Commenti

I Correlati

Cavaleri (Ema): "Ci aspettiamo ritiro vaccini non più usati"

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia

“Le prove indicano che prendere di mira JN.1 aiuterà a mantenere l’efficacia dei vaccini mentre la SARS-CoV-2 continua ad evolversi”

Ti potrebbero interessare

Cavaleri (Ema): "Ci aspettiamo ritiro vaccini non più usati"

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia

“Le prove indicano che prendere di mira JN.1 aiuterà a mantenere l’efficacia dei vaccini mentre la SARS-CoV-2 continua ad evolversi”

Ultime News

Il lavoro non solo è diventato sempre più gravoso ma gli operatori sanitari sono costretti quotidianamente ad affrontare rischi crescenti legati ad aggressioni, sia verbali che fisiche, e denunce in sede legale

Allungare i tempi non aumenta i rischi diagnosi tumore o morte

Cavaleri (Ema): "Ci aspettiamo ritiro vaccini non più usati"

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute